Detrazioni spese funebri in sede di dichiarazione dei redditi

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Le spese sostenute per il funerale di familiari e non familiari sono detraibili in sede di dichiarazione dei redditi (Modello 730/2020 e Modello UNICO Persone Fisiche 2020 redditi 2019) nella misura del 19% del costo sostenuto fino ad un massimo di 1.550 euro.

In questo articolo andremo ad illustrare quali sono i requisiti da rispettare per poter usufruire dell’agevolazione fiscale, chi sono i soggetti che possono richiedere il rimborso e a quanto ammonta il risparmio finanziario per i titolari della detrazione in questione.

Inoltre, proveremo a fornire risposte in relazione ai principali quesiti posti dai nostri lettori.


Detrazioni spese funebri: a chi spetta la detrazione fiscale

La regola generale è che beneficia della detrazione fiscale il soggetto che sostenuto le spese funebri (non è rilevante se a sostenere le spese non sia il coniuge, i figli, i fratelli o sorelle, i suoceri).

Pertanto, che possono usufruire del beneficio fiscale tutti i soggetti che sostengono le spese per la morte di una persona, a prescindere dal rapporto di parentela che li lega: la Legge di Stabilità del 2016 ha eliminato il vincolo di parentela come requisito necessario per usufruire dello sconto Irpef.


Detrazioni spese funebri: IMPORTO RISPARMIO FISCALE

La detrazione è pari al 19% della somma corrisposta, nel limite di euro 1.550 per ciascun decesso: pertanto, il risparmio finanziario per il sostiene la spesa ammonta ad euro 294,50.

Tale limite vale anche nel caso in cui la spesa relativa allo stesso defunto sia sostenuta da più soggetti, o nel caso in cui il pagamento sia ripartito su più anni.

In termini pratici, tutto ciò significa che se per un funerale sia stata pagata la somma di euro 2.500 fra più persone la detrazione fiscale si calcolerà sul limite massimo di euro 1.550 euro, con un ritorno finanziario di euro 294,50 da distribuire pro-quota tra soggetti che hanno sostenuto la spesa.


Detrazioni spese funebri: QUALI SPESE RIENTRANO NELLA detrazione fiscale

Si considerano spese funebri non solo quelle per le onoranze, anche quelle necessarie al trasporto al cimitero e per la sistemazione della salma.

Le spese funebri devono rispondere a un criterio di attualità rispetto all’evento cui sono finalizzate e sono, pertanto, escluse tutte quelle spese sostenute anticipatamente dal contribuente in previsione delle future onoranze funebri come, ad esempio, l’acquisto di un loculo prima della morte (Risoluzione 28.07.1976 n. 944).

La detrazione spetta anche per le spese funebri sostenute all’estero a condizione che la documentazione in lingua originale comprovante tali spese sia corredata da una traduzione giurata in lingua italiana, tranne che non sia redatta in inglese, francese, tedesco o spagnolo nel qual caso la traduzione può essere eseguita e sottoscritta dal contribuente. La documentazione redatta in sloveno può essere corredata da una traduzione non giurata, se il contribuente è residente nella Regione Friuli Venezia Giulia e appartiene alla minoranza slovena.


Detrazioni spese funebri: QUALI SPESE RIENTRANO NELLA detrazione fiscale

Le persone che usufruiscono della detrazione fiscale del 19% devono avere cura di conservare le fatture e/o ricevute fiscali riconducibili al funerale.

Se la spesa funebre è sostenuta da soggetti diversi dall’intestatario della fattura, affinché questi possano fruire della detrazione è necessario che nel documento originale di spesa sia riportata una dichiarazione di ripartizione della stessa sottoscritta anche dall’intestatario del documento.

Inoltre, ai fini della documentazione da conservare occorre fare attenzione tra spese funebri sostenute in Italia e quelle sostenute all’estero:

  • Spese funebri – Fatture e/o ricevute fiscali riconducibili al funerale: la fattura dell’agenzia di pompe funebri, del fiorista (se la spesa è fatturata a parte), la ricevuta di versamento effettuata al comune per i diritti cimiteriali, le fatture relative agli annunci funebri
  • Spese funebri all’estero – Documentazione in lingua originale delle spese sostenute corredata da una traduzione giurata in lingua italiana. Se la documentazione è in lingua inglese, francese, tedesco o spagnolo, la traduzione può essere eseguita e sottoscritta dal contribuente. La documentazione in sloveno può essere corredata da una traduzione non giurata se il contribuente è residente nella Regione Friuli Venezia Giulia e appartiene alla minoranza slovena.

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By Devid Alloisi