Il regime impatriati è una misura fiscale pensata per incentivare il rientro in Italia di professionisti e lavoratori qualificati dall’estero. Con il 2025 alle porte, a decorrere dal 1° gennaio 2025 è prevista un’estensione gratuita per coloro che iniziano il secondo quinquennio: per questi contribuenti, infatti, i primi 5 periodi d’imposta si concludono il 31 dicembre 2024 (2020-2024) e l’estensione si applica per il quinquennio 2025-2029.
Nello specifico, i lavoratori che accedono al secondo quinquennio del regime degli impatriati (2025-2029) possono farlo gratuitamente comunicando, dal 1° gennaio 2025, ai propri datori di lavoro la volontà di beneficiare della estensione temporale del regime e dichiarando di soddisfare tutte le condizioni per poterne usufruire.
Questo articolo esplora in dettaglio le caratteristiche di questo regime fiscale agevolato, i requisiti di accesso e le modalità di adesione al regime impatriati 2024-2025.
Caratteristiche principali del regime impatriati 2024-2025
Il regime impatriati è rivolto a lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia e svolgono attività lavorative sul nostro territorio nazionale. Le agevolazioni fiscali previste comportano essenzialmente una detassazione dal 50% al 60% del reddito imponibile IRPEF.
Requisiti per accedere al regime
In base all’art.5 del D.Lgs 209/2023 (Legge di Bilancio 2024) possono accedere al Nuovo Regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati tutti i contribuenti che trasferiscono la residenza nel territorio dello stato italiano e che, a partire dal 1° gennaio 2024, percepiscono,
- redditi di lavoro dipendente,
- redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e
- redditi di lavoro autonomo.
Per tali contribuenti è previsto un abbattimento dell’imponibile fiscale del 50 per cento, con limite a 600.000 euro e alle condizioni seguenti:
- I lavoratori non devono essere stati fiscalmente residenti in Italia nei tre periodi d’imposta precedenti il predetto trasferimento e devono impegnarsi a risiedere fiscalmente nel territorio dello Stato per almeno cinque anni;
- L’attività lavorativa deve essere svolta nel territorio dello Stato in virtù di un nuovo rapporto di lavoro che si va ad instaurare con un soggetto diverso dal datore di lavoro estero prima del trasferimento e che non faccia parte, del suo stesso gruppo;
- L’attività lavorativa deve essere prestata per la maggior parte del periodo d’imposta nel territorio dello Stato;
- I lavoratori devono essere in possesso requisiti di elevata qualificazione o specializzazione come definiti dal decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 108, e dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206. (per le professioni regolamentate, per i titolari di una qualifica professionale superiore rientrante nei livelli 1 -legislatori, imprenditori e alta dirigenza- 2 (professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e 3 – professioni tecniche) della classificazione ISTAT delle professioni CP 2011, attestata dal paese di provenienza e riconosciuta in Italia).
Esempio pratico:
Se un professionista guadagna 100.000 euro lordi all’anno, con il regime impatriati potrebbe essere tassato solo su 50.000 euro (riduzione del 50%).
Aliquote agevolate 2025
Nel 2025, le aliquote ordinarie previste restano confermate come per il periodo d’imposta precedente,
- ALIQUOTA ORDINARIA – Il reddito di lavoro concorre alla formazione del reddito complessivo imponibile annuo limitatamente al 50% entro il limite annuo di 600.000 euro.
- ALIQUOTA MAGGIORATA – L’agevolazione è maggiore nel caso in cui il lavoratore trasferito in Italia abbia figli minori. In particolare, la percentuale di reddito che concorre alla formazione del reddito complessivo è del 40% (beneficio di reddito esente pari al 60%) nel caso di:
- un lavoratore che si trasferisce in Italia con un figlio minore;
- nascita di un figlio ovvero di adozione di un minore di età durante il periodo di fruizione del regime.
In tale caso il maggior beneficio è fruito a partire dal periodo d’imposta in corso al momento della nascita o dell’adozione e per il tempo residuo di fruibilità dell’agevolazione.
NB. La maggiore agevolazione si applica a condizione che, durante il periodo di fruizione del regime da parte del lavoratore, il figlio minore, ovvero il minore adottato, sia residente nel territorio dello Stato.
Novità del regime impatriati 2025: NO INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE PER RIMPATRIATI
L’articolo 29 prevede che a partire dal 1° gennaio 2025 le disposizioni recate dalla legge 25 luglio 1975, n. 402 – che riconoscono il trattamento ordinario di disoccupazione per un periodo di 180 giorni ai lavoratori italiani rimpatriati, nonché ai lavoratori frontalieri, in caso di disoccupazione derivante da licenziamento ovvero da mancato rinnovo del contratto di lavoro stagionale da parte del datore di lavoro all’estero – non si applichino alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1° gennaio 2025.
Documentazione necessaria
Per accedere al regime impatriati è fondamentale presentare:
- Dichiarazione dei redditi: Nella quale si richiede formalmente l’applicazione del regime.
- Certificati di residenza fiscale estera: Per dimostrare di aver vissuto all’estero per almeno due anni.
- Contratto di lavoro o documenti equivalenti: Che provano l’attività lavorativa in Italia.
Confronto con altri regimi fiscali agevolati
Il regime impatriati non è l’unica agevolazione fiscale disponibile in Italia. Un confronto con altri strumenti può aiutare a capire quale sia il più adatto.
Regime forfettario per autonomi
- Target: Piccoli imprenditori e liberi professionisti con fatturati sotto i 85.000 euro.
- Vantaggi: Flat tax al 15% (5% per le nuove attività).
- Limiti: Non cumulabile con il regime impatriati.
Regime per pensionati esteri
- Target: Pensionati che trasferiscono la residenza in piccoli comuni del Sud Italia.
- Vantaggi: Tassazione fissa al 7% per i primi dieci anni.
Il regime impatriati 2025 rappresenta un’opportunità unica per chi desidera rientrare in Italia beneficiando di condizioni fiscali vantaggiose. Con la possibilità di estendere i benefici e l’applicazione di aliquote ridotte, questa misura si conferma uno strumento chiave per attrarre lavoratori qualificati e talenti. Prepararsi con la giusta documentazione e conoscere le scadenze è essenziale per trarne il massimo vantaggio.
Se stai considerando di tornare in Italia nel 2025, consulta un consulente fiscale per valutare tutte le possibilità offerte dal regime impatriati.